quasi un paio di ore fa saluto da lontano con la mano e mi avvio verso casa. ha piovuto tutto il giorno fino a sera e poi basta, e quando è così e sei per strada ti accorgi di due cose. la prima, bella, è che non piove più. la seconda è che la città la pioggia non la vuole, non se la prende, la lascia lì per strada tutta la notte, aspettando che ci pensi la mattina a farne qualcosa. in città non c’è terra che assorbe, o perlomeno non ce n’è mai abbastanza, a quanto pare. c’è per lo più un asfalto grigio scuro, messo lì da qualcuno per fare attrito e dare una conseguenza alla fretta. e in effetti lui l’attrito lo fa benissimo. fa attrito con gli pneumatici delle macchine, fa attrito con le ginocchia dei bambini e i carretti caduti dei venditori ambulanti, con le cicche di sigarette, gli scontrini e con i bicchieri di carta colorata dei fast food. fa attrito con le suole delle scarpe, con i pattini, con le bici che sgommano e qualche volta pure coi piedi nudi. fa attrito e consuma, piano piano, tutte queste cose e pare se ne prenda, poco alla volta, un pezzetto di ognuna.
di mattina, a guardare bene, sull’asfalto ci si trova un pò di tutto ciò che ci è passato il giorno prima. come un sottilissimo strato di ieri che ricopre ogni strada. e così, ogni mattina, la città può dire che è lì almeno da un giorno, visto che si è tenuta addosso un pò di ciò che è successo ieri. poi lo cambia di giorno in giorno, con un nuovo strato che va a ricoprire le tracce di quello che c’è stato prima. perchè, al contrario di quello che si può pensare, la città ha memoria breve.
la città non la vuole la pioggia perchè si porta via il suo unico ricordo, e l’asfalto, quando piove, rinuncia addirittura al suo migliore attrito, rimanendo bagnato e scivoloso pur di lasciare fuori quell’acqua che fa dimenticare.
quello che l’asfalto non sa, nonostante guardi solo e soltanto il cielo, è che ogni pioggia non è soltanto acqua che porta via, ma è soprattutto acqua che porta con sé.
e così certe mattine, dopo che ha piovuto tutto un giorno e adesso è asciutto, sulle strade non c’è più niente. nè acqua nè ieri. la pioggia, stanca di cercare rifugio tra le aiuole tristi e le foglie secche agli angoli, se n’è andata a piovere da qualche altra parte, portandosi dietro i ricordi che nessuno vede.
2 commenti :
allora, credo che tu sia avviato ad una grande carriera di scrittore... noto che hai smesso di mettere le foto sul blog - bene - e che continui a fumare la robaccia dei tuoi vicini - sigh - .
avviamento avviamento.
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