in camera mia tra le varie "facilities" c'è anche una lampada verticale un pò bianca. direi bianca del tutto. non avendo uno scanner ma avendo diverse pellicole mi è venuta la bella idea di utilizzarla per farci i provini. fotografare e invertire. certo lo scanner fa meno ridere, ma questo, d'altra parte, può essere un brillante argomento di conversazione.
c’è questa cosa del termosifone. che qui, in camera mia, è lungo quasi tutta una parete. e, per la verità, anche la mia camera è lunga quasi tutta una parete. ma l’altra parete, non quella del termosifone. poi ad un certo punto quest’altra parete finisce, proprio quando stavi per dire ecco la mia camera. evidentemente qualcuno ha deciso che questa stanza non doveva essere una cosa compiuta e l’ha fatta venir fuori da quello che era un’altra cosa, da un corridoio, da un soggiorno, da un ingresso, un solaio, un ripostiglio, un atrio o da una casa a fianco. e l’ha fatta venir fuori senza fine. incompleta. proprio troncata così, con un termosifone da una parte che sembra si sia preso tutto, ma in fondo lui è sempre stato lì. è una camera chiusa da mura sottili e da una porta senza chiave. si sente tutto. la prima mattina mi sono svegliato che avevo sentito tutta la conversazione di quelli di sopra. non era un litigio, ma mi sembrava parlassero l’uno dell’altra. credo di aver sentito anche quando si indicavano. ha una finestra che si apre in sei punti ma senza una tenda. sul muro di sinistra c’era gesù cristo e carsten ne andava tanto fiero dicendo che era un antico dipinto. gli ho detto che io in realtà non sono cattolico e lui mi ha risposto che non è un dipinto cattolico. e io gli ho detto c’è gesù cristo, sta risorgendo. ci sono due spaventatissimi sotto di lui che sicuramente hanno fatto sesso prematrimoniale. non lo voglio. se ci tieni è meglio che lo metti in camera tua insieme a tutta una serie di altre fesserie. pian piano sto liberando la stanza, non che mi serva più spazio ma non c’è l’armadio e quindi per principio voglio spazi vuoti dove portare caos. una cosa che ho lasciato è una piantina mezza secca sul davanzale. mendica acqua e io non gliene ho data fino a stamattina. selezione naturale cara piantina, ho pensato. poi oggi mi ha fatto pena come i cani al canile che poi muoiono di noia e la selezione naturale una cippa. e ho pensato che magari questa cosa brutta che esce dal vaso con foglie tipo bamboo ma pettinate all’anna oxa prima maniera, insomma questa piantina potrebbe pure starmi simpatica. magari è un segno. magari vuol dire che in mezzo a tutta questa polvere io posso prendermi cura di qualcosa di vivo e sentirmene gratificato. magari mi ha aspettato e rappresenta il finalmente sei arrivato adesso vedi di non mandare tutto a puttane pure qua. magari è una pianta sacra. magari c’ha il karma, il chakra, il kama, il sutra. il sushi. magari se la faccio riprendere e germogliare anche tutto quello che faccio qui germoglia. magari la salvo dalla siccità degli interni danesi e dall’arroganza dei loro termosifoni. magari posso utilizzare tutto ciò come brillante argomento di conversazione. magari no.
c’è questa cosa del termosifone. che qui, in camera mia, è lungo quasi tutta una parete. e, per la verità, anche la mia camera è lunga quasi tutta una parete. ma l’altra parete, non quella del termosifone. poi ad un certo punto quest’altra parete finisce, proprio quando stavi per dire ecco la mia camera. evidentemente qualcuno ha deciso che questa stanza non doveva essere una cosa compiuta e l’ha fatta venir fuori da quello che era un’altra cosa, da un corridoio, da un soggiorno, da un ingresso, un solaio, un ripostiglio, un atrio o da una casa a fianco. e l’ha fatta venir fuori senza fine. incompleta. proprio troncata così, con un termosifone da una parte che sembra si sia preso tutto, ma in fondo lui è sempre stato lì. è una camera chiusa da mura sottili e da una porta senza chiave. si sente tutto. la prima mattina mi sono svegliato che avevo sentito tutta la conversazione di quelli di sopra. non era un litigio, ma mi sembrava parlassero l’uno dell’altra. credo di aver sentito anche quando si indicavano. ha una finestra che si apre in sei punti ma senza una tenda. sul muro di sinistra c’era gesù cristo e carsten ne andava tanto fiero dicendo che era un antico dipinto. gli ho detto che io in realtà non sono cattolico e lui mi ha risposto che non è un dipinto cattolico. e io gli ho detto c’è gesù cristo, sta risorgendo. ci sono due spaventatissimi sotto di lui che sicuramente hanno fatto sesso prematrimoniale. non lo voglio. se ci tieni è meglio che lo metti in camera tua insieme a tutta una serie di altre fesserie. pian piano sto liberando la stanza, non che mi serva più spazio ma non c’è l’armadio e quindi per principio voglio spazi vuoti dove portare caos. una cosa che ho lasciato è una piantina mezza secca sul davanzale. mendica acqua e io non gliene ho data fino a stamattina. selezione naturale cara piantina, ho pensato. poi oggi mi ha fatto pena come i cani al canile che poi muoiono di noia e la selezione naturale una cippa. e ho pensato che magari questa cosa brutta che esce dal vaso con foglie tipo bamboo ma pettinate all’anna oxa prima maniera, insomma questa piantina potrebbe pure starmi simpatica. magari è un segno. magari vuol dire che in mezzo a tutta questa polvere io posso prendermi cura di qualcosa di vivo e sentirmene gratificato. magari mi ha aspettato e rappresenta il finalmente sei arrivato adesso vedi di non mandare tutto a puttane pure qua. magari è una pianta sacra. magari c’ha il karma, il chakra, il kama, il sutra. il sushi. magari se la faccio riprendere e germogliare anche tutto quello che faccio qui germoglia. magari la salvo dalla siccità degli interni danesi e dall’arroganza dei loro termosifoni. magari posso utilizzare tutto ciò come brillante argomento di conversazione. magari no.
2 commenti :
si, anche secondo me e un segno e vale molto piu la piantina pettinata alla AnnaOxa che tante alre minchiate :))) mi raccomando, prenditene cura che se esce il sushi facciamo grandi cene sul davanzale !
ah, le cene sul davanzale...
:)
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