la maggior parte della comunità di fotografi danesi entra tutta in una stanza. un loft, grande e alla moda. sono lì per un incontro, di quelli che si fanno spesso e il loft è di un collettivo e i collettivi si invitano a vicenda e fanno le serate. così, gratis. per il gusto di farle. e c’è un proiettore e i fotografi fanno vedere i loro lavori su haiti. ed è più o meno ciò a cui darò vita io presumibilmente a roma. e in una stanza ci sono gli aspiranti e gli aspirati. e gli aspirati non si fanno pagare, stanno lì ad ascoltare. e in questo posto la comunità di fotografi danese condivide le idee e i lavori e le domande e i consigli. e poi iniziano a bere birra e io ero l’unico non danese della serata che quasi mi sentivo un privilegiato.
e mentre mi privilegiavo incontro persone che avevo conosciuto ad aarhus tra cui laerke che è questa ragazza bionda quasi bianca e parliamo tutta la sera e adesso che ti sei trasferito ci dobbiamo vedere assolutamente, che io sto facendo uno stage bellissimo, che non capisco l’italia, che belle le tue foto. e io le dico che è troppo bionda per stasera.
poi mi faccio un pò di cazzi miei e raggiungo uno dei padroni di casa. mentre parliamo lui viene chiamato da un gruppetto di persone e mi dice andiamo a vedere. e c’è quest’altro biondo che visto che è l’una di notte sta un pò ubriaco come tutti. ma non proprio troppo. c’ha l’iphone in mano e poi mi spigano velocemente che è appena diventato padre. cioè proprio in quel momento. di due gemelli. e sull’iphone c’è la foto di uno dei due. allora non so se si fanno le congratulazioni, gli auguri, ci si rompe una bottiglia di birra in testa, non so come funziona qui in danimarca. insomma per dire qualcosa di intelligente chiedo dove siano questi gemellini. nel senso che mi immagino che questo magari è un fotografo potente che vive dall’altro lato del mondo e lui mi risponde all’ospedale e gli chiedo sì ma dove e lui mi risponde all’ospedale di schschaschagn, qui a copenhagen. e io lo devo aver guardato un pò sorpreso perchè quasi a giustificarsi mi dice che è lontano e lui sta in bici.
a quel punto faccio un passo indietro e tutti continuano a sfotterlo in danese e lui sorride moltissimo, è contento. e mentre tutto ciò accade sono in un angolo e penso a quanto io possa essere provinciale. tanto per cominciare non ho un iphone. e poi mi preoccupo di troppe cose inutili. tipo vedere la foto anche dell’altro figlio. ho capito che sono gemelli, ma magari so curioso, magari insieme. non puoi dire a tutti sono diventato padre di due gemelli, questo è uno e basta così che tanto l’altro è uguale. e poi sto fatto che la tipa partorisce e lui sta in un loft della stessa città con tutta una serie di amici suoi a mangiare patatine pure mi puzza un pò. non so perchè, ma sento che c’è qualcosa che non va...
ad un certo punto mentre qualcuno a preso una bottiglia da stappare mi si avvicina una ragazza e capisce che sono un pò sorpreso dal tutto. dice che mi vuole spiegare. ah ecco! lo sapevo, c’è una spiegazione! e ovviamente è proprio una ragazza che si premura di difendere quel briciolo di romanticismo che mancava alla storia. dev’essere chiaro che c’è una ragione superiore per cui la vita che sboccia non sia stata debitamente assistita da colui che ha messo l’amore nel caldo grembo di lei. inizia a spiegare e intanto cadono petali di rosa dal soffitto. in realtà lei non è sua moglie. ok. loro sono solo amici. ok. ma si volevano molto bene. ok. cioè più che bene, tipo amore platonico. ok. allora lei voleva un figlio da lui. ok. ma lui non ci voleva fare sesso. ok. quindi hanno fatto questo figlio con l’inseminazione artificiale. ok. ed è per questo che lui non è lì in questo momento. ok... volevo essere sicura che ti fosse chiaro, mi dice aprendosi in un sorriso. ti avevo visto un pò sorpreso prima... eh, sì in effetti non capivo. ma se lo sapevo da subito che si trattava di inseminazione artificiale mica ci stavo a pensare tanto... e io che mi aspettavo chissà quale strana storia. a questo punto ha fatto bene a rimanere nel loft. anche io ci sarei rimasto se mi fossero nati due gemelli da una cara amica con la quale non mi sono mai nemmeno coricato sul divano. figurati. però credo che sarei stato un filo meno romantico. sorridete troppo voi danesi.
poi mi faccio un pò di cazzi miei e raggiungo uno dei padroni di casa. mentre parliamo lui viene chiamato da un gruppetto di persone e mi dice andiamo a vedere. e c’è quest’altro biondo che visto che è l’una di notte sta un pò ubriaco come tutti. ma non proprio troppo. c’ha l’iphone in mano e poi mi spigano velocemente che è appena diventato padre. cioè proprio in quel momento. di due gemelli. e sull’iphone c’è la foto di uno dei due. allora non so se si fanno le congratulazioni, gli auguri, ci si rompe una bottiglia di birra in testa, non so come funziona qui in danimarca. insomma per dire qualcosa di intelligente chiedo dove siano questi gemellini. nel senso che mi immagino che questo magari è un fotografo potente che vive dall’altro lato del mondo e lui mi risponde all’ospedale e gli chiedo sì ma dove e lui mi risponde all’ospedale di schschaschagn, qui a copenhagen. e io lo devo aver guardato un pò sorpreso perchè quasi a giustificarsi mi dice che è lontano e lui sta in bici.
a quel punto faccio un passo indietro e tutti continuano a sfotterlo in danese e lui sorride moltissimo, è contento. e mentre tutto ciò accade sono in un angolo e penso a quanto io possa essere provinciale. tanto per cominciare non ho un iphone. e poi mi preoccupo di troppe cose inutili. tipo vedere la foto anche dell’altro figlio. ho capito che sono gemelli, ma magari so curioso, magari insieme. non puoi dire a tutti sono diventato padre di due gemelli, questo è uno e basta così che tanto l’altro è uguale. e poi sto fatto che la tipa partorisce e lui sta in un loft della stessa città con tutta una serie di amici suoi a mangiare patatine pure mi puzza un pò. non so perchè, ma sento che c’è qualcosa che non va...
ad un certo punto mentre qualcuno a preso una bottiglia da stappare mi si avvicina una ragazza e capisce che sono un pò sorpreso dal tutto. dice che mi vuole spiegare. ah ecco! lo sapevo, c’è una spiegazione! e ovviamente è proprio una ragazza che si premura di difendere quel briciolo di romanticismo che mancava alla storia. dev’essere chiaro che c’è una ragione superiore per cui la vita che sboccia non sia stata debitamente assistita da colui che ha messo l’amore nel caldo grembo di lei. inizia a spiegare e intanto cadono petali di rosa dal soffitto. in realtà lei non è sua moglie. ok. loro sono solo amici. ok. ma si volevano molto bene. ok. cioè più che bene, tipo amore platonico. ok. allora lei voleva un figlio da lui. ok. ma lui non ci voleva fare sesso. ok. quindi hanno fatto questo figlio con l’inseminazione artificiale. ok. ed è per questo che lui non è lì in questo momento. ok... volevo essere sicura che ti fosse chiaro, mi dice aprendosi in un sorriso. ti avevo visto un pò sorpreso prima... eh, sì in effetti non capivo. ma se lo sapevo da subito che si trattava di inseminazione artificiale mica ci stavo a pensare tanto... e io che mi aspettavo chissà quale strana storia. a questo punto ha fatto bene a rimanere nel loft. anche io ci sarei rimasto se mi fossero nati due gemelli da una cara amica con la quale non mi sono mai nemmeno coricato sul divano. figurati. però credo che sarei stato un filo meno romantico. sorridete troppo voi danesi.
15 commenti :
la chiosa finale è talmente tanto perfetta che non mi viene niente da commentare che non abbia già detto tu!
saluti dalla provincia.
ps (ma se lui è un amico tanto speciale, perché non ci è andato lo stesso all'ospedale? mah...)
capolavoro, sto post...
sembra "friends".soltanto che lì la bionda prestava l'utero alla cognata
ma scusa pure se so uguali sti bambini..fai il fotografo... hai un iphone e le foto non è che le devi stampare...che gli costava di fotografare tutti e due?
devo essermi spiegato male... il tipo ha ricevuto in quel momento la notizia sul suo iphone... non l'ha fatta lui la foto! cioè la tipa travagliava e lui era con noi a chiedersi come mai non ci fossero anacardi nella boccia delle noccioline...
perdonatemi se non si è capito. ieri sera era evidentemente più tardi del solito.
eleonora,vuoi un figlio?
ahhhhhh....mo si che capisco tutto!!!
in ogni caso mi sono sentito di esplicitare meglio. per i posteri. che fin da dante sono quelli che leggono i post... ihihi...
"ai posteri l'ardua sentenza" intendi questo? embè è di Dante? no Manzoni?
non lo so... comunque mi riferivo alla nascita della lingua italiana, non voleva essere una citazione...
comunque nessuno ha fatto neanche un becero commento maschilista su come il meglio di fare i figli sia quello che questi due amici hanno preferito delegare a una provetta... possibile che io sia l'unico mediocre a leggere questo blog?
possibilissimo :)
ma secondo te non è stata la prima cosa a cui ho pensato? ho evitato di scriverlo perchè sono una persona indubbiamente fine.
"indubbiamente fine", allora smettila di venire a sputare a terra nel mio blog :)
ahahahah!
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