mi ficco in tasca il resto e cerco un posto dove sedermi, magari in mezzo e sicuramente vicino al finestrino, e mi accorgo che c’è molta più gente di quello che mi aspettavo. partiamo quasi subito e l’autista inizia con tutta una serie di testi in danese tra prosa e poesia nei quali cerco di capire qualcosa e poi mi sembra di sentire una parola che assomiglia a copenhagen. dopo dieci minuti siamo al porto e l’autista inizia a guidare a retromarcia e sale di culo su un treghetto che appena siamo entrati si chiude e parte velocissimo. e sembra che tutti c’abbiano fretta e invece nessuno deve fare niente a parte aspettare. io scendo per ultimo, mi trovo nella pancia della nave e seguo gli altri che salgono delle scale e entrano tutti dentro. io però non entro subito e mi faccio un giro sul ponte che sono solo e c’è solo una ragazza con gli occhiali grandi e i capelli rossi che sta guardando la schiuma che fa la nave quando si allontana da terra. e credo che tutto questo vale cinque minuti. poi finalmente entro dentro e chiedo alla gente se si fa fotografare, loro dicono sì e io poi faccio solo finta perchè mi accorgo che in fondo non c’ho troppa voglia e mi butto su una poltrona a dormire. c’è puzza di cibo. e di tante persone che fuori fa freddo. c’è puzza di nave da dentro.
credo di aver sognato qualcosa relativa alla lettonia, a riga, al fatto che non parlo nè lettone nè russo e non ho la minima idea di come sia arrivato a questa decisione. in realtà non me lo ricordo quello che ho sognato. forse ho sognato miriam, o windows 7, o che parlavo inglese benissimo, ma non credo. mi sa che riga c’entrava. che il prossimo progetto adesso lo devo fare lassù e non c’è una buona ragione per cui ho scelto questa storia, ma che ormai non me lo chiedo nemmeno più perchè l’ho scelta. mi sa che è stato qualcosa di superiore, qualcun altro ha scelto per me. un dio supremo dei progetti fotografici che in virtù del suo proprio libero arbitrio decide di intervenire nelle vite altrui. sarà pure lui libero di fare quello che vuole, nel bene o nel male? certo che lo è. e così sembra che questa cosa di andare a riga l’ha decisa qualcun altro perchè io proprio non l’ho capito che ci devo andare a fare. e questi pensieri mi confondono le cervella e poi una voce citofonica continua a declamare letteratura danese. io questa volta non ci capisco una mazza però vedo tutta la gente che si affretta a uscire. dalle porte aperte entra il freddo e io riscendo giù al pullman e già sono tutti dentro che sembra di stare a milano. che tutti aspettano solo te che sei sempre l’ultimo. appena gli mettono la rampa davanti il pullman parte. ma veloce. e c’è un’altro pullman davanti a noi, uscito da sinistra, che pure corre. ed è strano perchè siamo i primi a uscire dal traghetto e quindi davanti a noi è tutto vuoto. che evidentemente hanno fatto quello spazio pensando a tante macchine e ai camion e al traffico e invece non c’è niente di tutto questo. c’è solo il nostro pullman che corre verso copenhagen in un grande spazio d’asfalto che sembra un film di michael bay. anzi no, sembra speed.
7 commenti :
"c'è puzza di nave da dentro" è un concetto magnifico, una sintesi estrema molto molto evocativa !!! :-)
sarà sicuramente un'espressione che entrerà a far parte della mia pagina wikiquote. non appena diventerò umberto eco e ne avrò una (forse devo essere anche morto, ma non ne sono sicuro).
in ogni caso seguirà sicuramente la celeberrima e sempreverde "annamarì, nun fa accussì"...
"il libero arbitrio è una fregatura" cerca su wikiquote
john Milton ??
topolino?
Berserk?
Robè attento alla mafia russa...quelli non scherzano!!!
anche la mafia non russa...
Posta un commento