da un pò di tempo a questa parte l’umanità fa finta che gli anni incominciano il primo gennaio, capodanno, le lenticchie, gli spari, i maglioni di lana, lo spumante, tanti auguri. ma è falso. è una messinscena. un’ipocrisia. lo sappiamo tutti che l’anno comincia dopo l’estate, a settembre. ci fanno pure le agende...
l’estate è come la domenica che ti alzi tardi e c’hai davanti una giornata libera già troppo corta, ti accorgi che è già agosto e sta per cominciare un’altra settimana. e il lunedì riprende la scuola e tu riprendi a sentire freddo, non perchè davvero faccia freddo, ma perchè ti devi alzare presto e quando sei in mezzo alla strada alle otto di mattina l’aria inizia a pungere. mica come fino al giorno prima, che era estate e faceva caldo. quelli sono i giorni in cui comincia l’anno nuovo, in cui credi che ci vorrà tantissimo a capire quello che succederà, e invece dopo la prima settimana hai già preso il ritmo e le domande si sono trasformate in buoni propositi da chiarire il gennaio successivo. e a settembre non sei mai triste perchè in fondo l’estate è bellissima anche per il fatto che finisce, e quando una cosa finisce te la puoi ricordare, finalmente. e sorridere. e quello non finisce.
ogni anno gli ultimi giorni d’estate sono quelli in cui alzi un piede, sali su un gradino, e diventi inevitabilmente un poco più grande.
quest’anno si può dire che ci andava di correre e abbiamo fatto un paio di rampe di scale salendo i gradini a due a due. tutto in un solo giorno. tutto per colpa di elisabetta, una ragazza della quale mi sono pazzamente innamorato qualche anno fa, alla quale avevo giurato amore eterno e che tre anni dopo aver capito che bluffavo ha deciso di farsi giurare amore eterno da un altro. questa volta con la firma e due testimoni.
io sono sceso dalla danimarca perchè a questo matrimonio ci tenevo troppo. e ci tenevo troppo per due ragioni. la prima è che volevo sfruttare la situazione per vedere se riuscivo a crescere poco poco. non dico a diventare adulto tutto d’un botto, che poi manco mi interessa, ma almeno a guadagnare un minimo di credibilità in più da spendermi nelle giuste situazioni. a dir la verità non sono sicuro sia successo, ma almeno adesso c’ho un vestito serio.
la seconda ragione è che io fondamentalmente sono una persona egoista. penso molto a me e alla mia felicità. penso anche agli altri e alla loro felicità, ma giusto perchè io possa essere più tranquillo. se sono felici gli altri io godo di relazioni più belle, più soddisfazioni, più divertimento, più opportunità, meno casini e problemi. la felicità altrui mi si riflette addosso. insomma se gli altri sono felici lo sono anche io perchè tendenzialmente ci guadagno. credo. ma il matrimonio di elisabetta è stato fin dall’inizio una cosa diversa. mi sono sentito acceso dentro solo per il fatto che succedeva.
e quando l’ho rivista dopo un sacco di tempo non l’ho quasi riconosciuta e mi sono messo le mani sulla bocca. e non sapevo che pensare, da una parte la volevo assolutamente riconoscere, cioè guardarla negli occhi e capire che era sempre la stessa, dall’altra no, perchè è giusto e bello così, funziona meglio, è più reale. attorno c’aveva come un velo un pò opaco in cui vedi attraverso ma non benissimo, un tessuto fitto fitto bianco che non è l’abito da sposa, sia chiaro, è un tessuto metaforico, ma è qualcosa che non me la fa capire bene. è un velo fatto di tempo e silenzio e necessità e scelte e ancora soprattutto tempo. e io strizzo gli occhi ma poi mi sposto che la gente deve fare le foto.
ero così teso che la notte prima non ho preso sonno, come se mi dovessi sposare io, e la mattina non ce la facevo a stare tranquillo e non mi venivano nemmeno le foto. l’unica cosa che mi è riuscito di fare prima della fine della cerimonia è stato sporcarmi la camicia con qualcosa di nero. poi siamo andati a mangiare.
è stata la prima volta in cui ho provato una felicità così grande per un’altra persona e basta. senza aspettarmi nient’altro che quello. senza cose dopo. solo per quella persona.
9 commenti :
è bello leggere questo post e poi correre indietro a "il fidanzato mastercard" di maggio (o aprile?)
:-)
cioè sarebbe quello " suonare al matrimonio della tua ex...non ha prezzo..." ??
http://bloggaccino.blogspot.com/2009/03/lex-fidanzato-mastercard.html
me lo sono andato a rileggere pure io... effettivamente c'è un parallelismo involontario. è andato tutto bene...
A volte visito questo blog, raramente...(nonostante voi tutti pensiate che non sia capace neanche di accendere il computer...) e mi fa lo stesso effetto di quando vengo a Perugia, di quando vi vedo...un paio di giorni di piccole tachicardie e sogni inerenti. Sarà che rivedere delle persone che ti sono nel cuore è un'emozione forte ed io sono una sentimentale, una debole di cuore...qualche giorno fa ho letto, sapevo di andare incontro a un mezzo infarto e così è stato ma mi sono fatta coraggio...un giorno
se Dio vuole partorirò, mi sono detta, quindi posso reggere anche questo!
in molti non mi hanno riconosciuta il giorno del matrimonio e non perchè fossi tanto diversa..il fatto è che solo chi sa cos'è successo negli ultimi tre anni (non parlo dei fatti materiali ma di quello che hanno lasciato in me)può riconoscere quella sposa un pò dimagrita e con qualche rughetta intorno agli occhi ma tanto felice di poter esprimere nel giorno del suo matrimonio le proprie gioie e i propri dolori...se stessa, insomma. Per il resto sono sempre la stessa, quella di Perugia, quella di Eboli, quella di sempre, forse solo un pò più grande, forse molto più grande, forse no.
Il matrimonio è stato come una favola, un unico fotogramma breve e luminoso, quasi abbagliante... e tutto perchè c'eravate voi, non i genitori nè i parenti. Sentivo le vostre voci mentre la sarta e il truccatore disponevano di me a loro piacimento e i soli a vedere appena sono uscita siete stati voi (e di gente ce n'era tanta...). E ho pensato: ma quanto sono belli e commossi I MIEI AMICI?! Gli amici di un'avventura così intensa che è dovuta per forza passare perchè è così la vita, gli amici che rivedrò una volta ogni tanto e sempre nelle grandi occasioni, gli amici che non ci sentiamo spesso e intanto ne passa di acqua sotto i ponti e succedono tante cose, autunni, inverni, primavere, estati, ma che infondo rimangono sempre quegli studenti arrivati ognuno con il proprio bagaglio di paure, gioie e dolori da disfare e reinventare e con tanta voglia di amare e di amarsi.
bella elisabbè!
(detto con valore di saluto e approvazione. cioè tipo come dicono a roma o a milano non lo so. non che io pensi che non ti meriti un bella come aggettivo. assolutamente. anzi adesso, a scanzo d'equivoci e per completezza, ci scrivo pure quello)
elisabetta bella.
(come aggettivo)
e concettina che fa???
si RICOMMUOVE !!!!
mannaggia alla miseria del mondo
E Alessia tale e quale
E Eleonora??? pure! Anche se arrivo tardi...mannaggia a voi, quanto siete belli!
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