ho un coinquilino. si chiama jude, studia marketing del management della gestione delle finanze degli altri, è arrivato ieri, c’ha trentanni, è filippino ed è razzista. ma razzista forte.
il nome non sono sicuro che sia quello vero, è più probabile che se lo sia cambiato per abbinarlo al suo stile di vita occidentale, un pò damerino che quasi sembra gay, molto curato, maniaco dell’ordine (credo per via dei geni), un tipo in ascesa insomma.
arrivo in normale ritardo all’appuntamento, ascoltando un pò di musica con l’ipod, mi presento usando il mio vero nome perchè mi piace, vestito da studente come ormai da una decina d’anni, silenzioso e dimesso. un tipo in ascensore insomma. e dev’essere stata questa combinazione di fattori che ha fatto esclamare davvero molto italiano! al nuovo arrivato. io lo prendo come un complimento e sorrido, perchè a me mi piace un sacco di essere visto così, leggermente al di sotto dell’ok. ma non era un complimento.
per farla breve il simpaticone è arrivato a londra qualche tempo fa direttemente da swifferlandia (sono cattivo solo perchè se lo merita), dopo di che è venuto in danimarca per farsi questo master in marketing del management della gestione delle finanze degli altri. avanzato credo.
gli chiedevo di londra e lui mi risponde che preferisce la danimarca perchè è più tranquilla, ci sono meno crimini. e io mi immagino londra e tutti gli inglesi che corrono in mezzo alla strada con un grosso coltello da cucina in mano e cercano di uccidersi. tutti contro tutti. poi va avanti e dice che onestamente ha qualche problema con la gente colorata. e mentre dice coloured si struscia pure due dita sull’avambraccio per farmi capire di che si tratta e fa la stessa faccia di quando è arrivato e ha capito che avrebbe dormito per terra.
io inizio a fargli qualche domanda e intanto nella mia testa le persone coi coltelli in mano diventano tutti neri. dice che non capisce la loro cultura, forse non hanno cultura, e io gli dico che molti di loro sono inglesi da generazioni e lui mi risponde che prima comunque erano africani o mediorientali e i genitori hanno passato questa cultura della giungla ai figli durante la schiavitù e ancora oggi continuano a farlo dopo essere migrati in inghilterra perpetuando questo non rispetto. queste scimmie. e intanto per le strade di londra tutti i neri coi coltelli in mano sono diventati nudi, alcuni di loro c’hanno la clava, altri un osso nel naso e due o tre una sorta di lance, ma non le hanno costruite loro, devono averle rubate a qualcuno.
dopo di che il buon jude mi fa un esempio di quanto la non cultura dei neri che vivono a londra sia fastidiosa. una volta era in autobus e dei tizi in fondo all’autobus hanno iniziato a gridare fortissimo senza nessuna ragione e lui proprio non se l’è riuscito a spiegare a parte il fatto che è gente che non ha studiato e non ha avuto nessun tipo di educazione e che è uno dei tanti casi, ma non è un caso, perchè sfortunatamente sono tutti della stessa razza.
e nella mia testa, in questa londra bellissima distrutta e riportata all’età della pietra, con le liane che scendono dagli edifici, le vetrine distrutte, carcasse sui marciapiedi, un nero nudo con la lancia ad un certo punto prende in mano la situazione e dice a tutti gli altri neri nudi e incazzati e pericolosi che forse non è il caso. ma viene immediatamente ucciso da tutti gli altri che sono troppo barbari per le parole. lì vige la legge della giungla e tutti sono contenti così perchè si sentono a casa loro. e la sua lancia rubata viene contesa tra quattro o cinque e mentre loro litigano per le strade di londra passa un altro immigrato che è appena arrivato e, nonostante la ventiquattrore e le scarpe in coccodrillo, in faccia c’ha scritto vileda. è schifato da quello che sta accadendo ma anche un pò impaurito quindi cerca di nascondersi perchè è minuto e delicato. ma le bestie sanno percepire la paura, si nutrono dei brutti sentimenti come dice lo stregone, quindi fiutano questa paura, la seguono e la scovano. e quando l’hanno scovata l’unica cosa che ti resta da fare è cagarti addosso.
il nome non sono sicuro che sia quello vero, è più probabile che se lo sia cambiato per abbinarlo al suo stile di vita occidentale, un pò damerino che quasi sembra gay, molto curato, maniaco dell’ordine (credo per via dei geni), un tipo in ascesa insomma.
arrivo in normale ritardo all’appuntamento, ascoltando un pò di musica con l’ipod, mi presento usando il mio vero nome perchè mi piace, vestito da studente come ormai da una decina d’anni, silenzioso e dimesso. un tipo in ascensore insomma. e dev’essere stata questa combinazione di fattori che ha fatto esclamare davvero molto italiano! al nuovo arrivato. io lo prendo come un complimento e sorrido, perchè a me mi piace un sacco di essere visto così, leggermente al di sotto dell’ok. ma non era un complimento.
per farla breve il simpaticone è arrivato a londra qualche tempo fa direttemente da swifferlandia (sono cattivo solo perchè se lo merita), dopo di che è venuto in danimarca per farsi questo master in marketing del management della gestione delle finanze degli altri. avanzato credo.
gli chiedevo di londra e lui mi risponde che preferisce la danimarca perchè è più tranquilla, ci sono meno crimini. e io mi immagino londra e tutti gli inglesi che corrono in mezzo alla strada con un grosso coltello da cucina in mano e cercano di uccidersi. tutti contro tutti. poi va avanti e dice che onestamente ha qualche problema con la gente colorata. e mentre dice coloured si struscia pure due dita sull’avambraccio per farmi capire di che si tratta e fa la stessa faccia di quando è arrivato e ha capito che avrebbe dormito per terra.
io inizio a fargli qualche domanda e intanto nella mia testa le persone coi coltelli in mano diventano tutti neri. dice che non capisce la loro cultura, forse non hanno cultura, e io gli dico che molti di loro sono inglesi da generazioni e lui mi risponde che prima comunque erano africani o mediorientali e i genitori hanno passato questa cultura della giungla ai figli durante la schiavitù e ancora oggi continuano a farlo dopo essere migrati in inghilterra perpetuando questo non rispetto. queste scimmie. e intanto per le strade di londra tutti i neri coi coltelli in mano sono diventati nudi, alcuni di loro c’hanno la clava, altri un osso nel naso e due o tre una sorta di lance, ma non le hanno costruite loro, devono averle rubate a qualcuno.
dopo di che il buon jude mi fa un esempio di quanto la non cultura dei neri che vivono a londra sia fastidiosa. una volta era in autobus e dei tizi in fondo all’autobus hanno iniziato a gridare fortissimo senza nessuna ragione e lui proprio non se l’è riuscito a spiegare a parte il fatto che è gente che non ha studiato e non ha avuto nessun tipo di educazione e che è uno dei tanti casi, ma non è un caso, perchè sfortunatamente sono tutti della stessa razza.
e nella mia testa, in questa londra bellissima distrutta e riportata all’età della pietra, con le liane che scendono dagli edifici, le vetrine distrutte, carcasse sui marciapiedi, un nero nudo con la lancia ad un certo punto prende in mano la situazione e dice a tutti gli altri neri nudi e incazzati e pericolosi che forse non è il caso. ma viene immediatamente ucciso da tutti gli altri che sono troppo barbari per le parole. lì vige la legge della giungla e tutti sono contenti così perchè si sentono a casa loro. e la sua lancia rubata viene contesa tra quattro o cinque e mentre loro litigano per le strade di londra passa un altro immigrato che è appena arrivato e, nonostante la ventiquattrore e le scarpe in coccodrillo, in faccia c’ha scritto vileda. è schifato da quello che sta accadendo ma anche un pò impaurito quindi cerca di nascondersi perchè è minuto e delicato. ma le bestie sanno percepire la paura, si nutrono dei brutti sentimenti come dice lo stregone, quindi fiutano questa paura, la seguono e la scovano. e quando l’hanno scovata l’unica cosa che ti resta da fare è cagarti addosso.
1 commento :
secondo me lui si sente anche molto più superiore di te, povero piccolo terrone! digli però che in italia c'è un partito che ama i filippini...ma solo se puliscono il sederino rugoso dei 90enni.
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