lo sappiamo benissimo come andranno le cose matti'. uno si sveglia presto, prima degli altri in casa. fa ancora freddo freddo perchè saranno le sette ed è febbraio. e ti svegli perchè devi fare qualcosa che quando capisci che è mattina è l'ultima che vuoi fare. però dentro di te c'è la convinzione che se vai succede qualcosa di buono mentre le coperte a casa si raffredderebbero comunque. ti alzi e fai un caffè che vorrai tra dieci minuti e sarà pronto. la cucina è la stanza più piccola della casa, mediamente sporca, con una finestra che occupa quasi una parete e si apre male. di luce ne entra tanta ma è piatta, non fa ombre perchè saranno le sette ed è febbraio. anzi non è la luce che entra, ma l'aria pesante e fredda della mattina presto che si porta dietro pure quello che uno in certi posti considera l'alba.
alzi lo schermo del portatile che si sveglia pure lui, su google, e tu pensi che nemmeno oggi sembra essere cambiato niente. ma google è solo una copertina bianca e quello chè c'e sotto dicono cambi tutti i giorni e tutti i giorni sia nuovo. anche se secondo me si sposta e basta.
mentre butti il caffè nella tazzina pensi che è giovedì, che è il giorno prima di quello in cui uno è automaticamente felice per il sabato. anche se non vai più a scuola da anni e il sabato è solo una giornata come il mercoledì o il martedì. però di solito il sabato c'è il sole per permettere a chi fa vacanza di riposarsi e credere che davvero lo sta facendo, visitare una città a un'ora e mezza di macchina, fare tre foto luminose alla fidanzata con la quale fare l'amore la stessa sera. e tu un pò sei contento matti' perchè se sabato c'è il sole ti ricorda aprile. il quarto d'ora dedicato a capire la mattina è finito. sei ufficialmente in ritardo e il silenzio che hai mantenuto fino a questo momento piano piano si infrange nel lavandino del bagno che è la seconda stanza più piccola della casa. un pò meno sporca della cucina e con una finestra piccolissima dalla quale non entra luce perchè di là c'è un muro. e mentre ti lavi i denti ti infili bene le scarpe e poi in camera tua di nuovo, con la maglia a metà, inizi a ricordarti dove hai parcheggiato. ma non ti preoccupare matti', che fare un esame nove volte vuol dire che non molli, che tra qualche ora farà più caldo e quando la gente si sveglierà tu potrai dire io c'ero.
tutti quanti stiamo facendo una prova di come potrebbe essere la vita. tipo un assaggino piccolo. (questa è diventata la ragione degli stage credo, provare noi il mondo, non il contrario che tanto è inutile). solo che non sento nessuno che è entusiasta. quindi mi sa che non ci rimane che da darci alla piromania.
nota fotografica: nell'immagine sopra è il cartello che è storto, non un difetto ottico. lo giuro.
alzi lo schermo del portatile che si sveglia pure lui, su google, e tu pensi che nemmeno oggi sembra essere cambiato niente. ma google è solo una copertina bianca e quello chè c'e sotto dicono cambi tutti i giorni e tutti i giorni sia nuovo. anche se secondo me si sposta e basta.
mentre butti il caffè nella tazzina pensi che è giovedì, che è il giorno prima di quello in cui uno è automaticamente felice per il sabato. anche se non vai più a scuola da anni e il sabato è solo una giornata come il mercoledì o il martedì. però di solito il sabato c'è il sole per permettere a chi fa vacanza di riposarsi e credere che davvero lo sta facendo, visitare una città a un'ora e mezza di macchina, fare tre foto luminose alla fidanzata con la quale fare l'amore la stessa sera. e tu un pò sei contento matti' perchè se sabato c'è il sole ti ricorda aprile. il quarto d'ora dedicato a capire la mattina è finito. sei ufficialmente in ritardo e il silenzio che hai mantenuto fino a questo momento piano piano si infrange nel lavandino del bagno che è la seconda stanza più piccola della casa. un pò meno sporca della cucina e con una finestra piccolissima dalla quale non entra luce perchè di là c'è un muro. e mentre ti lavi i denti ti infili bene le scarpe e poi in camera tua di nuovo, con la maglia a metà, inizi a ricordarti dove hai parcheggiato. ma non ti preoccupare matti', che fare un esame nove volte vuol dire che non molli, che tra qualche ora farà più caldo e quando la gente si sveglierà tu potrai dire io c'ero.
tutti quanti stiamo facendo una prova di come potrebbe essere la vita. tipo un assaggino piccolo. (questa è diventata la ragione degli stage credo, provare noi il mondo, non il contrario che tanto è inutile). solo che non sento nessuno che è entusiasta. quindi mi sa che non ci rimane che da darci alla piromania.
nota fotografica: nell'immagine sopra è il cartello che è storto, non un difetto ottico. lo giuro.
4 commenti :
e chi molla.un giorno tornerà a fare caldo
ma come ma mattia è tra i soggetti principali del tuo blog?
sarai gay?
complimenti robbertì!!i tuoi racconti mi incantano sempre!!
ormai è tutto gayismo per te.
mattia com'è andato l'esame?
eh si è solo uno stage di vita...poi c assumono...chissà dove.......chissà quando......
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