oggi sono stato in un posto bellissimo che si chiama cascina gaggioli che sta a cinque chilometri dal duomo però con tutta una serie di cose che non ti aspetteresti a soli cinque chilometri dal duomo: i pulcini, le vacche, i conigli, i cavalli, i cani di campagna, le papere e gli esseri umani.
in effetti ci sono andato perchè c'era l'assemblea nazionale di altreconomia, un giornale redatto da esseri umani riuniti in cooperativa che parla di cose importanti in un modo bello e soprattutto indipendente. che vuol dire che non c'hanno una lira. e io naturalmente ci collaboro. al di là di tutto il giornale è valido e si trova nelle botteghe di altromercato. prima di pensare che non vale l'abbonamento compratene una copia e scrivete alla redazione dicendo che vi sono piaciute tantissimo le due foto sul mercato terra/terra di roma e che secondo voi il fotografo va pagato bene.
insomma all'assemblea c'erano tutti i soci sotto un posto tipo stalla che però non puzzava di cacca perchè comunque siamo a milano e non ci si può permettere di fare certe figure... e da una parte c'era questo banchetto dove si potevano acquistare dei libri o delle magliette e io ho comprato un libricino da due euro che si chiama "io lo so fare", una guida sull'autoproduzione. perchè c'è scritto come si fa il sapone. e io ho sempre sognato di farmi le saponette in casa e poi confezionarle in una carta colorata e regalarle alle ragazze.
adesso mi metto a leggere questo libricino che parte con una giustissima introduzione su quanto possa essere importante una produzione autonoma, almeno delle piccole cose, in modo da evitare tutti quei passaggi e maggiorazioni che troviamo nel dentifricio, e nella marmellata, e nei biscotti trasportati dall'olanda, e negli sciampi imbottigliati nelle plastiche a perdere. bisogna avere una coscienza comune e iniziare dal quotid... salto tutto e vado direttamente a come si fa il sapone.
mmm.
tanto per cominciare mi avverte che non è semplicissimo... che bisogna stare molto attenti con la soda caustica e che il procedimento è lungo. e poi parte con gli ingredienti e gli strumenti da utilizzare. il settanta percento di sta roba io in casa non ce l'ho. e qui già mi passa la voglia. per fare una cazzo di saponetta devo uscire a comprare contenitori, frullatori e termometri provenienti chissà da quali parti del globo e costituiti sicuramente da materiale cattivo, nocivo, radioattivo che rendono nullo il mio sforzo di autoproduzione e ridicolo me che ci credevo.
ma visto che, dopotutto, quello che mi muove non è salvare il pianeta, non per i prossimi giorni almeno, ma confezionare saponette fatte da me in carta color pastello per miriam, mi sa che un saltino da brico o simili ci può stare.
insomma all'assemblea c'erano tutti i soci sotto un posto tipo stalla che però non puzzava di cacca perchè comunque siamo a milano e non ci si può permettere di fare certe figure... e da una parte c'era questo banchetto dove si potevano acquistare dei libri o delle magliette e io ho comprato un libricino da due euro che si chiama "io lo so fare", una guida sull'autoproduzione. perchè c'è scritto come si fa il sapone. e io ho sempre sognato di farmi le saponette in casa e poi confezionarle in una carta colorata e regalarle alle ragazze.
adesso mi metto a leggere questo libricino che parte con una giustissima introduzione su quanto possa essere importante una produzione autonoma, almeno delle piccole cose, in modo da evitare tutti quei passaggi e maggiorazioni che troviamo nel dentifricio, e nella marmellata, e nei biscotti trasportati dall'olanda, e negli sciampi imbottigliati nelle plastiche a perdere. bisogna avere una coscienza comune e iniziare dal quotid... salto tutto e vado direttamente a come si fa il sapone.
mmm.
tanto per cominciare mi avverte che non è semplicissimo... che bisogna stare molto attenti con la soda caustica e che il procedimento è lungo. e poi parte con gli ingredienti e gli strumenti da utilizzare. il settanta percento di sta roba io in casa non ce l'ho. e qui già mi passa la voglia. per fare una cazzo di saponetta devo uscire a comprare contenitori, frullatori e termometri provenienti chissà da quali parti del globo e costituiti sicuramente da materiale cattivo, nocivo, radioattivo che rendono nullo il mio sforzo di autoproduzione e ridicolo me che ci credevo.
ma visto che, dopotutto, quello che mi muove non è salvare il pianeta, non per i prossimi giorni almeno, ma confezionare saponette fatte da me in carta color pastello per miriam, mi sa che un saltino da brico o simili ci può stare.
11 commenti :
vorrei proprio essere lì l'1. ti penserò con tutte le meningi. e le voglio proprio queste saponette!
da "regalarle alle ragazze" a "per miriam" ... cretino, attento con la soda.
vabbè miriam prima di tutte... ma qui si parla di produrre tonnellate di sapone in una volta. e miriam non puzza poi così tanto...
ma lo sai che mi hai fatto venire voglia? mo mi informo pure io
non è tanto difficile con il metodo a freddo
ehi dopo tutti al mercato terra/Terra a vendere i saponi! evviva i produttori-coltivatori diretti!!!
non vorrei alimentare false illusioni, ma l'intruglio deve stare fermo da due mesi ad un anno per poter diventare sapone. più lo si lascia più diventa delicato. quindi facciamo terra/terra 2009...
ti hanno dapo l'opuscolo ingannevole.ho trovato un procedimento che richiede solo 8 settimane di stagionatura
due mesi appunto... solo che rischi di ottenere un sapone aggressivo che ti buca la pelle. dopotutto solo due mesi prima era corrosivo...
fichissimo questo forum sui saponi!
Lavarsi... tse!
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